Turismo? Bello come il luogo

Da molti anni si parla e si scrive molto di turismo, Luglio, Agosto, Carnevale comportano il picco di questo fenomeno di massa e città a misura d’uomo come la nostra vengono letteralmente violentate da quantità di persone che per poche ore comunque possono dire.” Siamo stati a Venezia….” ; basta una foto, un selfie inserito su Facebook e il gioco è fatto. Veniceland diventa la scenografia di queste apparizioni. Visitarla e conoscerla? Superfluo!
Fuori da periodi e mesi critici con ferie obbligate e frettolose, il turismo anche se in crescita ridiventa comunque fenomeno fisiologico e gestibile, “il piatto dove tanti mangiano”
Ma con quali contraddizioni? A noi reduci artigiani piace quello che ci fa viaggiare mentre siamo fermi all’ opera creando il nostro made in loco, quello attento, curioso, sensibile e che lascia e regala oltre al suo riconoscimento economico uno scambio “un viaggio” di reciproche esperienze.
Quando c’era ancora l’artigianato si parlava tanto del turismo di qualità, strada facendo per politici, media e organizzatori di eventi è diventato più importante riempirsi la bocca e le pagine dei giornali di numeri roboanti e contemporaneamente lasciar andare…. non prendendosi cura di governare l’esodo dei residenti e attività produttive con il conseguente degrado del nostro trascurato centro storico.
Comunque sia la verità è che tutti chi più chi meno siamo turisti e in un mondo sempre più piccolo con i costi per girarlo sempre più ridotti la nostra voglia di vedere, capire, divertirsi ci porta a visitare luoghi.
Nei posti che scegliamo di vedere in base a quello che troviamo ambienti, persone, paesaggi tutto ciò che fa la sua identità – riflettiamo come in uno specchio i nostri comportamenti che fanno scattare reazioni più o meno edificanti a seconda del contesto che ritroviamo
In pochi flash capiamo subito se il posto dove siamo arrivati è gestito, amato e custodito con cura dall’amministrazione e da chi ci vive e ci abita ; come stranieri o turisti percepiamo subito se quel luogo ha dei custodi attenti e buoni rappresentanti al suo servizio .
La trascurata e disabitata Venezia può ricevere e pretendere questo rispetto?
Il turismo siamo noi ma pure i luoghi siamo noi.
Se non li amiamo e rispettiamo rendendoli belli, accoglienti, organizzati, custoditi cosa possiamo pretendere
Dipende da noi.
Il turismo siamo noi, non è un’attrazione solo da gestire spalmare e studiare nei congressi…..
Considerare “tutto” il centro storico (creando le condizioni che ora non ci sono) “pizzo e merletto di bellezza in sé”, rigenerandolo di attività artistiche, creative, locali e internazionali come terreno fertile di produzione, di turismo bello come il luogo, con qualche cestino dei rifiuti in più, balconi fioriti, panchine, sangue, vita, profumati panni stesi….. ma questa non è solo la mia vecchia idea……..

Gualtiero Dall’Osto
Presidente Associazione Compagnia L’Arte dei Mascareri