Molti , troppi anni bastano per non accettare più la decadenza organizzativa dei promotori del Carnevale di Venezia, il degrado progressivo della manifestazione, il qualunquismo interessato della sua conduzione.
Perchè il problema – diciamolo – non è il Carnevale di per sè, il problema è la sua organizzazione e l’inconcepibile assenza di professionalità nella sua conduzione.
I primi anni di questa fase di decadenza sono stati occupati da ragionamenti e riflessioni sulla mancanza di quell’improvvisazione che si pensava come caratteristica fondamentale per la riuscita della manifestazione.
Ma il Carnevale è festa istituzionale a Venezia, periodo in cui il capovolgimento dei valori sociali era concesso storicamente dai ruoli istituzionali.
L’improvvisazione è sempre germogliata attorno ad una regia, un “canovaccio” peraltro molto ben strutturato ( come nella Commedia dell’Arte ).
Dal momento in cui il Comune di Venezia e la Biennale Teatro si sono staccati culturalmente dalla manifestazione è venuto meno il loro compito di legittimazione e di garanzia che qualunque sponsor venga ad esaltare l’immagine della città anzichè ad umiliarla.
A continuare paradossalmente dall’amministrazione Cacciari – “… non mi interessa, se ne deve occupare chi ne ha un ritorno economico…” riunione Confartigianato presentazione Carnevale 1997 -si è assistito ad un distacco progressivo ed irresponsabile del Comune dalla promozione della manifestazione che riflette a livello internazionale l’immagine più alta della città, come se l’organizzazione del Carnevale non riguardasse l’ente istituzionale della città oltre che tutte le sue le attività economiche.
Il Carnevale rappresenta la Maschera che la città offre di sè, riflette la sua identità e il Comune non può svincolarsi dall’impegno di garantire la valorizzazione dell’immagine della città delegando per anni ad una gestione impreparata e “interessata” la supervisione dei rapporti con le sponsorizzazioni.
L’inadeguatezza organizzativa nella gestione di queste ultime edizioni ha un andamento scandaloso ed inaccettabile.
Chi è il responsabile estetico e culturale che ha permesso gli obrobri di questi anni nei Campi e sui Canali di Venezia?
Chi permette di occupare i suoli pubblici a Venezia deve stendere un vademecum necessario a garantire l’inserimento di strutture di spettacolo oppure a scopo pubblicitario che diano “dignità allo spazio” occupato.
Come i grandi architetti hanno fatto nel loro tempo, così oggi l’arredo effimero ha bisogno di fare i conti con il rispetto estetico del luogo (esempio ne sia il Mercatondo, struttura che ospita il Mercatino delle Maschere in Campo Santo Stefano fortemente voluta dall’allora direttivo dei Mascherai di cui ero responsabile insieme al Segretario del CNA Gianni Gobbato ).
E’ una questione di stile ; il marchio delle sponsorizzazioni deve sottomettersi al “Marchio Venezia” lo Scaparro di turno deve garantire il connubio con il rispetto ai contenuti della città quale strumento di loro valorizzazione.
La riappropriazione dello sviluppo culturale ed economico – strettamente uniti, secondo me, nella loro genesi – da rigenerare nel Carnevale, a beneficio di tutti gli operatori del settore, degli alberghi, dei negozi, avrà luogo se sapremo ripartire umilmente e riprendere le redini della nostra cultura come rotta da seguire e Musa da confrontare con tutti gli strumenti della nostra contemporaneità utilizzandoli discretamente e propriamente.
Cara Amministrazione, il problema lo affrontiamo?
Questa è la mia ricetta : in una ideale piramide grafica dell’organizzazione del Carnevale e della relativa suddivisione di responsabilità vedo al primo posto il Comune di Venezia, subito seguito dalla Biennale Teatro da un lato e dai Teatri ( Goldoni , Avogaria, Malibran ) dall’altro e da una regìa ( ben venga Laudadio ) al centro in diretto collegamento con le Associazioni e le Compagnie veneziane che tante energie creative manifestano in occasione del Carnevale.
Il tutto guidato e coordinato da un ufficio-centralino operativo nel settore marketing per quel che attiene alle grandi sponsorizzazioni, direttamente dipendente da questo quadrilatero di Associazioni.
Alla base della piramide gli Albergatori, i Commercianti e gli Artigiani che si coinvolgono direttamente, anche economicamente, e si adoperano per il successo che il Carnevale di Venezia merita.
Gualtiero Dall’Osto, mascheraio veneziano