Il futuro di Venezia

Artigianato artistico :  chi lo riconosce ? di Dall’Osto Gualtiero

Registro nell’ultimo periodo l’intensificarsi del dibattito di varie associazioni attorno al tema della qualità ed autenticità dei prodotti che si commercializzano a Venezia .
Preoccupa però che il dibattito rimanga troppo spesso in superficie o ancorato alle problematiche di un solo settore dell’artigianato ,  il vetro di Murano , accompagnato da tutte le polemiche e gli interessi che da anni ci girano attorno .
Il DNA  di Venezia non è costituito di solo vetro , ma da tanti importanti mestieri con le loro differenti specificità che l’hanno fatta grande e unica : intagliatori , tagiapiera , oresi , remeri , fabbri , rilegatori , maschereri e chi più ne ha più ne metta…….. sono figure intimamente intrecciate nell’anima e nel corpo di questa città che rappresentano allo stesso tempo le nostre origini e per questo , credo fermamente , le potenzialità per costruire il futuro sul quale scommettere .
Nella sua indole l’artigiano artista , attraverso le sue creazioni , fatte in loco , dal vivo , di fronte ai suoi estimatori , coniuga tradizione e innovazione , passato e futuro del contesto proprio in cui opera .
Il problema , però , è che da troppi anni in questa città non si fanno politiche di servizio e comunicazione per questa causa ; la politica del Comune sembra essere da anni assente su questo tema , distratta ed impegnata su progetti apparentemente più importanti legati alla grande scommessa della città metropolitana che si progetta Venezia debba diventare , trascurando e tirando dritto , sordomuta di fronte al capezzale del moribondo artigianato artistico locale , dimenticando colpevolmente che questi è stato l’artefice della costruzione di questa città così amata nel mondo .
Immaginate solo la manutenzione , la conservazione e il restauro di questo patrimonio quanto necessiti di artigiani e professionalità locali che conoscano a fondo la realtà in cui operare nei vari settori .
Lo scarica-barile è di moda e probabilmente i rappresentanti dell’amministrazione locale scaricano il problema sulle associazioni di categoria che dovrebbero assumersi questo compito ; il vero problema è che in questa città l’artigianato artistico non è rappresentato e promosso da “nessuno” ; sono sotto gli occhi di tutti le occasioni perse , le divisioni e il vuoto di iniziative e programmi degli ultimi vent’anni ; le associazioni di categoria – faziosamente divise – hanno cose più importanti e diverse a cui pensare ……..
Prendersi la responsabilità , l’onere e l’onore di conoscere , riconoscere e promuovere l’artigianato artistico tout court è faticoso , implica sensibilità , competenza e non è materia di business immediato ; inoltre esige costanza , impegno , dedizione e conoscenza del settore , passionale visione lungimirante del ricco futuro di contenuti e valori che potrebbe ri-coltivare questa città .
Dobbiamo ripartire da persone che servano la causa , che amano e credono a obbiettivi condivisi che coltivano programmi incisivi e a lunga scadenza , che danno segnali forti e chiari di svolta , non solo nei giornali ma che vengano percepiti e rendano protagonisti gli stessi operatori artigiani .
L’artigianato artistico è grande occasione didattica e di cultura per i ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro e che in esso possono trovare un’occasione diversa e creativa di sbocco professionale e per la propria vita ; è una grande occasione di scambio culturale con un turismo più attento e sensibile , motivato a conoscere veramente la città che vengono a visitare .
L’artigiano fa famiglia , vive dove lavora , è una grande occasione per ripopolare i centri storici abbandonati e lasciati a fantasma di sé stessi , senza più tessuto sociale .
L’artigianato artistico non può essere continuamente orfano di spazi , patrocini e occasioni per essere messo in mostra ciò è il desolante specchio dell’allontanamento e dell’insensibilità di chi da troppo tempo non ci rappresenta più , lasciando una miseria di contenuti e di strappo dalle nostre radici e da chi eravamo , indispensabile nutrimento per il futuro possibile per il centro storico di Venezia .
Non è gratificante denunciare senza risposte da anni questo immobilismo : a quando una presa di posizione su questo tema ?
L’artigianato artistico inteso nella sua molteplicità di professioni avrà dignità di esistere e di svilupparsi in questa città ? E chi se ne occuperà ?
A quando l’apertura di un tavolo ,  l’inizio di un programma che dia l’avvio al riconoscimento  ? Quando l’agenda politica veneziana prevederà di inserire anche questo tema ?
A chi di dovere l’auspicata e molto desiderata risposta .

Gualtiero Dall’Osto
Artigiano
Presidente Associazione Compagnia Pantaleon